Rivalutare le priorità della vita. Rivalutare il business.

Emptiness-Happiness

Foto: Emptiness & Happiness

Vi propongo, traducendolo liberamente, questo pensiero di Joshua Becker tratto da Becoming Minimalist che condivido pienamente, quindi sottoscrivo in tutto questo articolo.

Credo che questo approccio alla vita sia la chiave per risolvere ogni tipo di crisi che un essere umano deve affrontare nell’arco della propria vita sociale, personale e spirituale.

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C’è più gioia nel possedere meno che nel rincorrere l’eccesso.

Questo è un mantra che ho imparato essere vero in questi ultimi anni. Decidere intenzionalmente di possedere un minor numero di cose ha portato un grande beneficio nella mia vita: meno immondizia, meno debiti, meno stress, più libertà, più obiettivi, più opportunità di perseguire una stabilità duratura.

Questa verità ha inveitabilmente cominciato a travolgere gli altri aspetti della mia vita. Ha portato pienezza alla mia comprensione della felicità, della generosità e dell’operatività. Ha cambiato il modo in cui concepisco il consumismo, la tecnologia e le parole che scelgo quotidianamente. Essa ha totalmente stravolto anche il concetto che io avevo del lavoro, del denaro e del successo.

Possedere meno è un esercizio di libertà che porta un impatto significatico nel nostro lavoro e nella nostra attività. Può influenzare positivamente il modo di vedere ciascuno di questi aspetti. Infatti, se intesa correttamente, questa verità ci permette di ripensare al nostro business e a come lo conduciamo. Quando cominciamo a rivalutare l’importanza dei risultati del bilancio, tutta la nostra metodologia di fare impresa ed imprenditoria inizia a cambiare… e in meglio.

Ma prima di cominciare a prendere in considerazione alcuni dei vantiaggi di ripensare al modo di fare business, permettetemi di anticipare alcune obiezioni:

  • In primo luogo, non sono anti-capitalista (come probabilmente qualcuno potrebbe dedurre). Io sono per un sistema libero di mercato che premia chi lavora sodo (meglio n.d.t.). Ma ci sono ricompense migliori da perseguire che il semplice “profitto”.
  • In secondo luogo, mi rendo conto pienamente dei benefici della redditività nel business. I profitti consentono alle aziende di restare aperte e dare lavoro a tante persone che, a loro volta, sostengono le proprie famiglie. Non sono contro la redditività. Ma il solo profitto come obiettivo finale è una strategia miope.
  • In terzo luogo, capisco la responsabiltià verso gli azionisti e gli investitori. Se questi hanno investito risorse nel nostro progetto lo hanno fatto sulla base di determinate aspettative ed è nostro onere lavorare per soddisfare tali aspettative. Ma sia che siamo semplici dipendenti, piccoli imprenditori, partner o CEO possiamo ancora lavorare per creare una nuova cultura nella nostra organizzazione e nella nostra economia.

Ho notato recentemente come il minimalismo (vivere volutamente con meno) può influenzare i nostri obiettivi più alti nel mondo degli affari. Quando iniziamo ad accontentarci con meno, nelle nostre vite si aprono nuove opportunità. E dato che le spese diminuiscono, siamo liberi di perseguire le nostre passioni imprenditoriali. Dopotutto se la paura del denaro (il timore di perderlo, la bramosità n.d.t.) può essere rimossa, il più grande ostacolo nell’inseguire i nostri sogni può essere superato semplicemente.

Ma più di questo il minimalismo comincia anche ad influire sul modo in cui conduciamo il nostro business (e la nostra vita n.d.t.). Se capiamo il vantaggio di possedere meno e ci accontentiamo di una vita semplice (essenziale n.d.t.), per la gioia che offre, l’importanza di un bilancio sempre in crescita inizia a diminuire. Quindi se abbiamo denaro sufficiente per soddisfare le nostre esigenze, iniziamo a scoprire nuove opportunità e a rivalutare le nostre priorità. In breve diventiamo liberi di perseguire altre attività economiche (o più in generale realizzare i nostri sogni n.d.t.).

E se cominciamo a ripensare all’importanza del bilancio, siamo anche liberi di ripensare al mondo in cui conduciamo tutte le nostre attività. Possiamo cominciare a sperimentare un modo più appagante per costruirle e condurle.

Quando avremo ripensato alle priorità di fondo del nostro business e avremo dato loro più valore del profitto saremo liberi di:

Perseguire i progetti per passione, non solo per profitto. Quando gli obiettivi sono misurati solo in dollari (o euro) siamo ostaggi, nei nostri progetti, del profitto. Certo a volte possono combaciare i progetti/lavori più profittevoli con quelli che amiamo; ma troppo spesso, quando si è costretti a scegliere, si preferisce impegnarsi solo nei primi.

Trovare l’equilibrio fra lavoro e vita. Una volta che le nostre esigenze finanziarie sono soddisfatte, possiamo cominciare a soddisfare altre esigenze importanti della nostra vita. Riusciremo a trovare il tempo per il riposo. Troveremo il tempo per aiutare gli altri. Possiamo spegnere il computer senza sensi di colpa e possiamo essere i genitori che i nostri figli desiderano.

Mettere gli esseri umani davanti al profitto. Quando l’importanza del bilancio svanisce possiamo iniziare ad avere cura del bilancio degli altri, in particolar modo quello dei nostri dipendenti. Potremo pagare stipendi più alti della media del settore. Saremo in grado di offrire benefit più generosi per migliorare la loro qualità della vita [vacanze/assicurazione (medica, naturalmente parla degli USA n.d.t.)/famiglia]. Possiamo trattare gli altri con rispetto e dignità. E quando lo faremo attrarremo dipendenti più bravi e manterremo i più competenti. Questo, a sua volta, aumenta ogni giorno la nostra gioia di lavorare.

Investire nella comunità locale. Possiamo servire e sostenere la nostra comunità locale attraverso i servizi e la ricchezza della nostra attività. Probabilmente, possiamo risparmiare denaro e tagliare le spese spendendo meno grazie all’economia di scala. Ma se ci si accontenta di meno possiamo invece sostenere il mercato locale e investire nella nostra comunità. Al limite possiamo anche regalare le divise alla squadra di calcio del paese.

Preservare l’ambiente. Costruire e “funzionare” in modo eco-consapevole non è sempre la cosa più conveniente, soprattutto nel brave periodo. Ma nel lungo periodo è sempre la scelta migliore… anche se non noterete subito il suo impatto.

Promuovere cause sociali. Ci sono tante organizzazioni meravigliose che fanno un lavoro incredibilmente importante oggi nel nostro mondo. Si sforzano di portare giustizia, istruzione, acqua e opportunità a coloro a cui sono state negate. I nostri profitti possono essere una benedizione per loro, soprattutto perché cominciamo a rendereci conto che non abbiamo bisogno di mantenerli tutti.

Costruire leader. C’è un detto ben noto che afferma più o meno questo: “Ci sono due segreti per il successo: il primo è mai dire tutto quello che sai“. Umorismo a parte ci sono molte persone che credono in questo motto e lo seguono con convinzione. Come risultato la conoscenza è raramente trasferita e raramente vengono addestrati nuovi leader. Se l’unico obiettivo è un bilancio sempre in crescita c’è meno incentivo all’addestrare, equipaggiare ed incoraggiare gli altri. Ma quando l’obiettivo di un’azienda può espendersi al di là del semplice denaro, cresce la possibilità di formare futuri dirigenti e “benedirli” nelle loro attività.

Distribuire equità. C’è una gioia importante e un appagamento nel fornire un prodotto equo ad un prezzo equo. È più facile addormentarsi la notte sapendo che abbiamo lavorato diligentemente ed al meglio delle nostre capacità in cambio dell’onesto contributo di chi ha riposto la propria fiducia in noi.

Abbracciare l’onestà e l’integrità. Quelli che vogliono diventare ricchi sono tentati costantemente e spesso cadono in sciocchi intralci. Ma l’accontentarsi offre grande pace e ci permette di vivere le nostre vite e condurre le nostre attività con onestà ed integrità. Ricordiamoci che oggi possiamo trovare più gioia nel possedere meno cose che nel desiderare di più. Possiamo quindi abbracciare l’onestà e l’integrita e caratterizzare in questo modo tutti i nostri rapporti commerciali (e non n.d.t.).

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Sicuramente un articolo non è destinato a cambiare il clima (selvaggio n.d.t.) di un’intera economia. Ma senza dubbio ha il potere di cambiare almeno un’attività. E se siete artisti, agricoltori (preferisco contadini n.d.t.) o proprietari di un piccolo negozio al dettaglio avete il potere di portare questo tipo di cambiamento culturale nella vostra azienda. Vi incoraggio a farlo.

Alla fine, scoprirete una gioia più grande. E come inizierete a cambiare le vostre priorità, innumerevoli altri ne prenderanno atto.

2 Risposte a “Rivalutare le priorità della vita. Rivalutare il business.”

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