9 modi per combattere intenzionalmente il consumismo!

shopping

Foto: shopping

Non comprare ciò che non ti serve“.

Il consumismo non è un percorso che porta gioia e significato alle nostre vite. Questa non è una rivelazione, sappiamo tutti che è così!

Volendo approfondire la questione, nessuno affermerebbe mai che il segreto per una vita gioiosa e piena di significato è quello di acquistare un sacco di cianfrusaglie. In fondo sappiamo tutti che siamo qui ed ora per qualcosa di più grande del mero consumismo.

[ad name=”Google Adsense 336×280″]

Nessuno crede davvero che la felicità sia direttamente o indirettamente legata al numero di cose che possediamo. Eppure quasi tutti noi viviamo come se fosse così.

Lavoriamo molto di più rispetto ai nostri genitori, in valore assoluto guadagnamo di più, ma risparmiamo meno o per niente. Il debito personale (e collettivo) è aumentato notevolmente nel corso degli ultimi decenni fino quasi ad arrivare al punto di non poter più essere ripagato. Inoltre la spesa ed i consumi sono stati esaltati dalla nostra malata società occidentale fino a diventarne l’indice di “benessere“. Ma chi se ne frega del PIL quando la FIL è inesistente?

Come risultato l’americano medio oggi ha quattro diverse carte di credito nel portafoglio, i centri commerciali sono più numerosi dei licei (2 a 1, sempre negli USA) e il 70% delle persone (ma le percentuali nostrane non sono molto lontane) li visita almeno una volta alla settimana. Inoltre ci sono più TV che persone nelle case, le dimensioni delle case stesse sono raddoppiate nell’ultimo mezzo secolo e dulcis in fundo il debito dei consumatori è salito fino al 35% del reddito familiare.

“Troppe persone spendono soldi che non hanno guadagnato, per comprare cose che non vogliono, per impressionare persone che non amano”. Will Rogers.

Non abbiamo mai deciso intenzionalmente di comprare più di quanto abbiamo bisogno o spendere più di quanto guadagniamo. In realtà però è questo il problema: “il consumo sensa senso si trasforma sempre in consumo eccessivo“.

Ed i risultati di questo consumismo compulsivo sono: più stress, più oneri, più pressioni psicologiche perché si è intenti ad impressionare gli altri, più invidia, meno libertà finanziaria, meno generosità, meno appagamento e non abbiamo neanche accennato all’impatto ambientale!

Dobbiamo iniziare a ripensare alle nostre abitudini di spesa, valutare meglio e intenzionalmente i nostri acquisti, ricordare a noi stessi che la felicità non è in vendita nei centri commerciali. “Comprare di più” non è la soluzione. Siamo fatti per intenti migliori dei meri beni materiali e le nostre vite dovrebbero riflettere questa verità.

Come possiamo allora a ripensare alle priorità della nostra vita e a sfidare questo consumismo irrazionale? Proviamo con un approccio intenzionale:

  1. Fermiamoci e rivalutiamo. Guardiamo la vita che abbiamo creato. Abbiamo trovato il tempo, il denaro e l’energia per le cose che contano di più? Gli oggetti che possediamo sono divenuti in qualche modo un peso per le nostre vite? Rallentiamo un po’ per valutare onestamente la visione d’insieme: il reddito, il mutuo, la rata della macchina, le abitudini di spesa, le occupazioni di tutti i giorni. Siamo felici? O c’è forse un modo migliore di essere?
  2. Smettiamola di copiare gli altri. Solo perché i nostri vicini di casa, i compagni di classe e gli amici sono a caccia di un certo tenore di vita non significa che dobbiamo farlo anche noi. La nostra vita è unica ed è troppo importante per viverla come tutti gli altri. E se pensiamo che saremo felici uniformandoci alle ultime tendenze della “società” ci sbagliamo di grosso. Basta chiedere a qualcuno che “ha smesso“. Qualcuno “diverso“.
  3. Comprendiamo le nostre debolezze. Qualcosa fa scattare in noi la voglia di spendere. Ci sono negozi che ci spingono a fare acquisti inutili? Ci sono prodotti, dipendenze o offerte (saldi) che risvegliano in noi un desiderio di shopping compulsivo? Siamo vittime di specifiche emozioni negative (come tristezza, solitudine o dolore) che danno il via dentro di noi al bisogno di un consumo irrazionale? Identifichiamo, riconosciamo e capiamo queste debolezze. Il 51% della soluzione può essere trovata semplicemente riconoscendo che c’è un problema.
  4. Guardiamo a fondo nelle nostre motivazioni. I pubblicitari giocano sulle nostre emozioni facendo leva sui nostri desideri in modi sottili. Gli annunci pubblicitari non parlano più delle caratteristiche di un prodotto; al contrario, essi promettono avventura, status sociale, stima, gioia, soddisfazione e sesso. Quali motivazioni interne guidano incosciamente i nostri acquisti? Quali emozioni negative (avidità, invidia) devono essere sradicate? E quali altre più nobili (significato, importanza) devono trovare compimento altrove?
  5. Cerchiamo di contribuire con la nostra vita e facciamo acquisti utili. Il solo fatto di vivere significa consumare. Come membri attivi della società andiamo a lavorare per acquistare quello che ci serve. Ma non siamo solo consumatori, siamo cooperatori. La nostra presenza in questo mondo dovrebbe portare valore alle persone intorno a noi. Acquistiamo solo ciò che è necessario per realizzarci efficacemente nel ruolo che abbiamo scelto di impersonare in questa vita, tutto il resto è solo distrazione. Solo perché è possibile acquistare qualcosa non significa che si dovrebbe.
  6. Valutiamo il costo celato dietro ogni acquisto. Troppo spesso quando si acquista qualcosa guardiamo solo al prezzo sul cartellino. Non ci rendiamo conto di quale sia il costo reale di quell’oggetto. Questo infatti richiederà il nostro tempo, la nostra energia e “costi di gestione” (pulizia, organizzazione, mantenimento, riparazione, sostituzione, smaltimento). Gli oggetti che acquistiamo inoltre instilleranno in noi preoccupazioni, stress e attaccamento. Henry David Thoreau disse: “il prezzo di tutto ciò è la quantità di vita che si scambia per esso“.
  7. Mettiamo alla prova i nostri limiti. Facciamo un esperimento-sfida con noi stessi contro le nostre manie di shopping. Anche il più grande maniaco-compulsivo dello shopping può provare questo esperimento per scoprire fin dove riesce ad arrivare. Decidiamo le regole: stare 30 giorni senza comprare niente, 60 giorni senza visitare un centro commerciale o 120 giorni senza comprare vestiti. Possiamo scegliere la sfida specifica in base alle nostre esigenze o manie, potremo in questo mondo rompere le nostre abitudini di shopping nel breve periodo e gettare le basi per un cambiamento reale a lungo termine.
  8. Doniamo. Ci sentiremo più leggeri e sostanzialmente meglio. Il mondo sarà migliore e in questo modo ci ricorderemo che lo shopping non è la risposta.
  9. [ad name=”Google Adsense 336×280″]

  10. Facciamo di più ciò che ci rende felici. Le cose che possediamo non ci stanno rendendo felici. Una volta che abbiamo soddisfatto i nostri bisogni primari la felicità che possiamo trovare nel consumismo è tuttalpiù fugace. Invece scopriamo cos’è che ci rende felici e facciamolo più spesso. Personalmente trovo la mia felicità negli affetti, nello scrivere (più in generale nell’esprimermi), nel coltivare il mio orto, nella spiritualità, nel leggere un libro, nell’essere libero di scegliere cosa farò domani. L’elenco di ognuno di noi sarà diverso ma in ogni caso il possesso di “un sacco di roba” non è quasi certamente fra le possibilità.

Persegui quello che di più alto c’è in te, non certamente il consumismo!

Via: becomingminimalist.com

Una risposta a “9 modi per combattere intenzionalmente il consumismo!”

  1. […] Ci viene ripetuto continuamente che non siamo importanti, che siamo solo ingranaggi di un meccanismo più grande, siamo periferici. I nostri doveri (ed i nostri piaceri) sono stati già decisi da qualcun altro: laurearsi, trovare un lavoro importante (o il posto fisso), comprare una bella macchina, avere una casa e continuare comprare altre cose inutili. E questo è triste perché un giorno ci sveglieremo e ci accorgeremo che siamo stati ingannati. Allora tutto quello che vorremo sarà di reclamare la nostra mente e tirarci fuori dai canoni della società “occidentale” che ci vuole tutti come droni che comprano cose che non gli servono per impressionare persone che non amiamo. (Leggi anche: 9 modi per combattere intenzionalmente il consumismo!) […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.